Test di Medicina 2011-2012: addio ai quiz di cultura generale

Le novità

Quesiti: Dai test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso spariscono i quiz di cultura generale
Prova: Prevista una prova unica a Medicina e Odontoiatria: chi passa sceglierà a quale delle due iscriversi
Territorio: I test varranno su base regionale per potere accedere a più atenei

Per diventare un bravo medico è necessario sapere se  la Società delle nazioni non è riuscita a scongiurare:
a) la Seconda guerra mondiale 
b) la Prima guerra mondiale 
c) la guerra in Iraq? 

E per studiare da architetto bisogna indovinare la capitale dell’Arabia saudita mettendo la x al posto giusto tra Ryad, Dubai o Muscat

La questione ha fatto discutere i professori ed arrabbiare i candidati, costretti a prepararsi guardando i quiz della tv. Ma, dopo anni di disonorato servizio, le domande di cultura generale spariscono dai test d’accesso per le facoltà a numero chiuso. A settembre — si comincia il 5 e si va avanti per quattro giorni — non ci saranno più tra gli 80 quesiti che sbarrano la strada agli aspiranti medici, veterinari e architetti. Al loro posto arriverà una dose aggiuntiva di quesiti logico-deduttivi oppure tagliati sulle materie fondamentali per il singolo corso di laurea. Se ne parlava da tempo ma adesso la decisione è ufficiale, scritta nel decreto ministeriale che regola i test d’ammissione, ormai agli ultimi ritocchi. Non è l’unica novità della prossima ondata del quizzone, pensato nel 1997 per evitare l’affollamento delle facoltà più ambite. Per la prima volta ci sarà un test unico per Medicina e Odontoiatria, facoltà cugine spesso scelte una in alternativa all’altra. Nelle università che offrono tutti e due i percorsi la graduatoria sarà unica e poi saranno i vincitori, a partire dal primo in classifica, a scegliere in quale delle due facoltà iscriversi. Di modifica ne viene introdotta un’altra ancora più importante, anche se in forma sperimentale. Oggi i test valgono per entrare solo in una università, Statale di Milano o Sapienza di Roma che sia. Una scelta che semplifica le procedure ma che comporta uno «spreco di cervelli» . Per capire cosa vuol dire bisogna fare un esempio. Un ragazzo preparato prova ad entrare nella migliore facoltà d’Italia di Medicina. Ma in quella facoltà, che attira i più motivati, è il primo dei non ammessi e lui finisce per iscriversi a Giurisprudenza. A studiare Medicina, invece, sarà un ragazzo meno preparato ma che ha scelto di entrare in una facoltà meno ambita e trovato un test con meno concorrenti. Per questo si pensa a test e graduatorie valide nell’intera Regione, così chi non entra a Milano può entrare a Pavia, o allargato a più regioni. Ma per il momento la commissione ministeriale chiamata a riscrivere le regole ha scelto la strada prudente della sperimentazione. Si comincia con un test unico per Medicina a Udine e Trieste, per Veterinaria a Camerino e Teramo, per Architettura a Napoli e Salerno. Anche quello della Sapienza di Roma è un esperimento perché i 600 posti di Medicina non saranno più divisi in tre concorsi diversi ma messi in palio con una graduatoria unica, riducendo per quanto possibile il ruolo della fortuna. Le sperimentazioni sono volontarie e si cercano altre università disponibili. Un’altra novità importante dovrebbe arrivare l’anno prossimo. Agli esami di maturità del 2012 ci sarà uno scoglio in più, un test uguale per tutti come quelli dell’Invalsi che in questi giorni hanno fatto tanto discutere. Una prova standard che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe misurare il livello degli studenti a prescindere dal metro di giudizio dei loro professori. Anche quel voto potrebbe pesare nelle prove di ammissione per l’università. 

Lorenzo Salvia

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