Specializzandi, fumata nera in bilico i 60 posti regionali

La "partita" dei futuri specializzandi in Medicina resta aperta. E la protesta degli studenti non si placa anche perchè da Palermo non è arrivata la notizia tanto attesa sulla copertura dei posti (una 60 quelli stimati in aggiunta ai 143 statali già messi al bando) per il prossimo anno accademico a Catania. In sede di approvazione di Finanziaria regionale, l'Ars ha infatti bocciato il maxi-emendamento che prevedeva- tra le altre centinaia di cose- la copertura entro tre anni del credito pregresso delle tre Università nei confronti della Regione. E' stato approvato soltanto l'emendamento di tre milioni di euro, presentato dopo un voto all'unanimità della commissione Sanità e servizi sociali all'Ars. Cosa significa tutto ciò in termini pratici? L'Università di Catania, creditrice di 6,6 milioni di fondi regionali per l'attivazione delle borse negli anni accademici precedenti, non avrà certezze sul rientro di questi fondi. E quindi basandosi soltanto sui 3 milioni ( da dividere fra gli specializzandi in Medicina di tutt'e tre gli Atenei siciliani) e calcolando che uno studente al primo anno di specializzazione costa in media 26 mila euro, i posti regionali potrebbero suubire una riduzione anche del 50 %. "A nostro avviso- afferman Salvatore Di Leo e gregorio Lo Giudice ( Commissione Giovani medici Ordine di Catania)- è un pessimo segnale per il futuro di centinai di giovani medici.Tenuto conto del credito pregresso, è prevedibile, come già hanno annunciato, che le Università Siciliane utilizzino parte dei 3 milioni per coprire parte del credito vantato e soltanto una parte per poter finanziare nuovi contratti regionali aggiuntivi per le specializzazioni". La conseguenza di questo ragionamento: per poter sapere il numero preciso dei contratti regionali messi a bando, bisognerà aspettare l'esito dell'incontro che ci sarà tra i tre Rettori e l'Assessore regionale alla Salute. " Noi- anticipano gli studenti specializzandi- ripropporremmo la questione in sede di tavolo tecnico, dove avevamo fatto proposta in tema di distribuzione e finanziamento dei contratti regionali che tenesse conto del reale fabbisogno di medici specialisti della nostra Regione".

Mario Barresi



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